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cisi sotto i lorproprj tetti: molti innocenti fan­ ciulli fracassati e stroppiati, ed alcune madri di- venute la vittima del lorò amor materno . Gli spedali stessi non furono risparmiati dai barba­ ri nostri nemici, abbenchè fossero state poste sopra i lor tetti delle bandiere nere onde implo­ rare l’ umanità di questi assassini. Tutti erano rimasti danneggiati dalle bombe , ed i malati ed i feriti appena si eran sottratti. L ’ ospedale di Federigo, uno de’ più grandi della città , fu tra­ forato da una bomba, che crepò in una stanza ove trovavansi undici ammalati senza ferirne al­ cuno . Una granata traversò rapidamente il tetto della Loggia Frammassonica, ove erano 6 studenti ammalati, scoppiando nel pian terreno. Cosa mai divenuta sarebbe l’ infelice città di Copenhagen, se una quarta notte rinnovavasi con le stesse terribili scene? Non si sarebbe più potuto spengere il fuoco. Molte fabbriche di bir­ ra, forni, spezierie sarebbero divenute la preda delle fiamme, ed i cittadini su i baluardi avreb. bero dovuto essere spettatori della rovina delle loro case, della distruzione delle loro famiglie senza poter rimediarvi. Varie case state abban­ donate dai loro abitanti sarebbero divenutela preda sicura del foco, e comunicato ovunque l’ incendio. Si temeva ancora che l’ inimico

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