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6» In mezzo (liquesti preparativi per la notte ventu­ ra trapassarono le brevi ore del giorno ; ma piànta del tramontar del sole principiarono di bel nuo­ vo le batterie nemiche a vomitare il loro fuoco mi­ cidiale . Il Comandante Inglese si lusingava di a- ver avvilito il coraggio degli abitanti, e della guarnigione medianti le scene orribili della not­ te precedente, e perciò credevasi di aver delle proposizioni di resa nel corso del giorno. Fu vana la sua opinione. Le nostre forze non erano ancora consumate;le nostre trombe per l’ incen­ dio erano nel migliore stato, i nostri bravi pom­ pieri ripieni di zelo, e 1’ esperienza della facilità colla quale si spense il fuoco nel momento del- l’ eruzione, aveva aumentato il loro coraggio. Il secondo atto della tragedia fu principiato con più lentezza. Le palle micidiali non si se­ guirono con tanta prestezza e in tale quantità come la sera avanti. Ma il vomito del fuoco du­ rava molto più, giacché lo spuntar del giorno del 4 Settembre non vi metteva fine. Le batterie ne­ miche lavorarono tutta la notte, e quasi tutta la giornata senza interruzione e presso a poco nel- l’ istessa direzione, senza però lasciare le altre parti della città in tranquillità: poiché il Quar­ tier-Generale, il quale per essere più nella vici­ nanza della muraglia, si era trasferito dalla cit-

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