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piati, e non morivano che giorni dopo nell’ an goscia d’ orribili spasmi# Le case non offrivano asilo, poiché gl’ istru- menti di morte volavano in ogni direzione, ca scavano a traverso i tetti, le muraglie, e le fi nestre nelle stesse abitazioni, pure a traverso le porte delle cantine, fin nelle cantine medesime le più profonde, crepavano nelle stanze, in mezzo alle famiglie tremanti le quali si erano riunite su i luoghi che giudicavano i più sicuri; si vedeva colà una madre col fanciullo lattante al petto circondata dal padre, dagli avi, dai figli che stavano nell’ ansietà la più orribile. Un col po spaventevole spengeva tutti i lumi, e la metà di questa povera famiglia era o morta o stroppia ta. Così tre amabilissime figlie del Professore di Teologia Hornemann furono crudelmente ferite, 1’ una delle quali salvò la vita colla perdita di un piede. In un’altra casa quattro fanciulli innocen ti furono ammazzati e feriti, e la bomba fracas sata agitavasi nel guanciale della madre senza però far male alla medesima. Così lo spavento e la paura era sparsa in tutte le case intorno della Priinaziale, e nelle strade tra questa e la chiesa dell’ Accademia. Queste due chiese, di cui la prima era una delle più belle fabbriche della Da nimarca , rialzata tutta di nuovo dopo l’ incendio
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