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Sempre più si avvicinavano le sue falangi. Non era più possibile di conservare i laghi che prov­ vedono la città di acqua dolce, abbenchè il ten­ tativo che fece l’ inimico di condurre 1’ acqua di un lago in un altro per togliere alla città Y acqua fresca, fosse sconcertato del fuoco vivissimo de’ cannoni dei baluardi. I sobborghi nascondeva­ no i lavori del nemico, ed il Comando Generale fu costretto a prendere la risoluzione dolorosa di farli bruciare. Già diversi giorni innanzi gli abitanti furono prevenuti per mezzo di un pro­ clama della possibilità di una tale risoluzione, dando così tempo bastante a sollecitamente sal­ vare le loro proprietà . La perdita che facevano era però rilevante, ma vi si sottomessero con coraggio, convinti che in tal modo si contribuiva alla difesa della città, nè si permisero la più leg- giei'a lagnanza , e molti erano dolenti che questa misura non fosse stata presa prima, ciò che provava al nemico quanto i cittadini di Copenha­ gen erano decisi a difendere la loro indipenden­ za ed il loro onore . Disgraziatamente questa mi­ sura fu troppo tarda eli fatto, giacché il nemico si era già talmente avvicinato che poteva impe­ dire l’ incendio del sobborgo, salvando le «case le più lontane, ed il rammarico del Generale di non essere più in grado di nuocere all’inimico

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